Sempre più spesso nei media e in certi ambienti “neocon” italiani (vedi forum di Allam) si associa l’arretratezza e la povertà alla religione. I paesi islamici sono arretrati perché islamici, invece gli altri lo sono solo per motivi sociali ed economici! Strano, non c’è che dire.
Mi è venuto in mente l’argomento leggendo diversi giorni fa sul forum di Allam un lettore che diceva in poche parole che il mondo islamico deve abbandonare il dogmatismo religioso per svilupparsi e produrre beni e ricchezze.
Il concetto di sviluppo è molto vago chiaramente, chi è sviluppato e chi no? Contano solo i soldi? Conta l’export? Cosa indica lo sviluppo? Stranamente tutti accusano l’Islam di essere una palla al piede dei paesi islamici, come se per fabbricare frigoriferi e computer ci fosse bisogno di libertà sessuale! Anche Israele è uno stato legato in maniera forte all’ebraismo e al dogmatismo religioso (vedi shabat, kasher, ecc) eppure eccelle nella ricerca scientifica a livello mondiale (l’Italia in confronto è poca roba) e moltissimi ricercatori soprattutto nell’informatica e nell’elettronica (vedi sviluppatori Pentium) sono “ultraortodossi” che praticamente vivono in funzione della Torah.
C’è da dire poi che il mondo islamico è molto variegato, ci sono paesi poverissimi e paesi ricchissimi, paesi dove la metà della popolazione è analfabeta e paesi dove la percentuale di laureati è superiore alla media europea, paesi dove le donne girano in chador e paesi dove girano come gli pare. Eppure la tendenza è sempre quella di far percepire al cittadino occidentale un blocco monolitico, fermo e arretrato, povero e violento. Molti paesi islamici sono in fortissima espansione economica, e non mi riferisco solo a quelli pieni di petrolio, ma anche per esempio all’Egitto con i suoi 80 milioni di abitanti che si muove da alcuni anni e registra tassi di crescita superiori al 7% l’anno. Però quando il 7% l’anno lo fa l’India è “fenomenale” e quasi ti fanno credere che tra un anno gli indiani saranno ricchi come gli americani, se invece il 7% lo fa l’Egitto nessuno ne parla, perché tanto sono musulmani e quindi poveri e zozzi!
L’idea secondo cui la ricchezza dell’Occidente è dovuta all’illuminismo e via dicendo è carina, ma non regge. Indubbiamente questo ha aiutato molto favorendo l’apertura alla scienza vista la precedente ostilità della chiesa, ma vorrei ricordare a tutti che la fase in cui l’Occidente ha fatto veramente il salto di qualità, cioè a cavallo della rivoluzione industriale, non era certo una fase di diritti umani come la intendiamo oggi, non esisteva la parità tra i sessi, non c’erano le donne lavoratrici, ecc. In sintesi era nettamente peggio del mondo islamico oggi. Se l’Occidente è ricco è solo grazie alle invenzioni, all’industria, alla scienza dell’epoca che ha messo questa parte del mondo in condizioni di avere sempre più ricchezza. Poi non trascurerei le guerre e il colonialismo, che hanno portato via per secoli le risorse di tanti paesi del mondo, dando all’Occidente la spinta necessaria per diventare ricco e industrializzato.
Per fare un PC ci vuole istruzione, matematica, elettronica. Per fare un esempio l’Iran produce molta più scienza e tecnologia del moderato Egitto o della laica Siria, eppure è molto più rigido e dogmatico di gran parte dei paesi arabi e islamici. Ribadisco, la religione con lo sviluppo (in senso economico e tecnologico) non c’entra nulla. Ci vuole meno corruzione e più programmazione, semplice a dirsi, meno a farsi…
Mi è venuto in mente l’argomento leggendo diversi giorni fa sul forum di Allam un lettore che diceva in poche parole che il mondo islamico deve abbandonare il dogmatismo religioso per svilupparsi e produrre beni e ricchezze.
Il concetto di sviluppo è molto vago chiaramente, chi è sviluppato e chi no? Contano solo i soldi? Conta l’export? Cosa indica lo sviluppo? Stranamente tutti accusano l’Islam di essere una palla al piede dei paesi islamici, come se per fabbricare frigoriferi e computer ci fosse bisogno di libertà sessuale! Anche Israele è uno stato legato in maniera forte all’ebraismo e al dogmatismo religioso (vedi shabat, kasher, ecc) eppure eccelle nella ricerca scientifica a livello mondiale (l’Italia in confronto è poca roba) e moltissimi ricercatori soprattutto nell’informatica e nell’elettronica (vedi sviluppatori Pentium) sono “ultraortodossi” che praticamente vivono in funzione della Torah.
C’è da dire poi che il mondo islamico è molto variegato, ci sono paesi poverissimi e paesi ricchissimi, paesi dove la metà della popolazione è analfabeta e paesi dove la percentuale di laureati è superiore alla media europea, paesi dove le donne girano in chador e paesi dove girano come gli pare. Eppure la tendenza è sempre quella di far percepire al cittadino occidentale un blocco monolitico, fermo e arretrato, povero e violento. Molti paesi islamici sono in fortissima espansione economica, e non mi riferisco solo a quelli pieni di petrolio, ma anche per esempio all’Egitto con i suoi 80 milioni di abitanti che si muove da alcuni anni e registra tassi di crescita superiori al 7% l’anno. Però quando il 7% l’anno lo fa l’India è “fenomenale” e quasi ti fanno credere che tra un anno gli indiani saranno ricchi come gli americani, se invece il 7% lo fa l’Egitto nessuno ne parla, perché tanto sono musulmani e quindi poveri e zozzi!
L’idea secondo cui la ricchezza dell’Occidente è dovuta all’illuminismo e via dicendo è carina, ma non regge. Indubbiamente questo ha aiutato molto favorendo l’apertura alla scienza vista la precedente ostilità della chiesa, ma vorrei ricordare a tutti che la fase in cui l’Occidente ha fatto veramente il salto di qualità, cioè a cavallo della rivoluzione industriale, non era certo una fase di diritti umani come la intendiamo oggi, non esisteva la parità tra i sessi, non c’erano le donne lavoratrici, ecc. In sintesi era nettamente peggio del mondo islamico oggi. Se l’Occidente è ricco è solo grazie alle invenzioni, all’industria, alla scienza dell’epoca che ha messo questa parte del mondo in condizioni di avere sempre più ricchezza. Poi non trascurerei le guerre e il colonialismo, che hanno portato via per secoli le risorse di tanti paesi del mondo, dando all’Occidente la spinta necessaria per diventare ricco e industrializzato.
Per fare un PC ci vuole istruzione, matematica, elettronica. Per fare un esempio l’Iran produce molta più scienza e tecnologia del moderato Egitto o della laica Siria, eppure è molto più rigido e dogmatico di gran parte dei paesi arabi e islamici. Ribadisco, la religione con lo sviluppo (in senso economico e tecnologico) non c’entra nulla. Ci vuole meno corruzione e più programmazione, semplice a dirsi, meno a farsi…