mercoledì 26 marzo 2008

Magdi Allam. Cristiano o Crociato?


Cristiano. Questo è il nuovo nome da cattolico del noto e discusso giornalista egiziano. Dice di aver scelto di convertirsi dopo un lungo e sofferto percorso. Per quanto mi riguarda è cambiato poco, a me è sempre sembrato cristiano “dentro”, però non intendo il cristiano che tutti apprezzano, quello del perdono, dell’amore e della carità, bensì il cristiano “crociato” di una volta, quello della caccia all’infedele, dello scontro tra religioni, dei roghi per chi non la pensa in un certo modo. Perché per me Allam rappresenta questo. Non a caso Calderoli, noto per le sue posizioni “cristiane” verso il prossimo, l’ha accolto con simpatia nella nuova fede!

Qualcuno lo definiva “musulmano moderato”. Io non ho mai capito bene il significato di questo termine, se per moderato s’intende colui che non vuole lo scontro con il non musulmano e lavora per la pacifica convivenza tra le fedi allora bisognerebbe dire che quasi tutti i musulmani sono moderati, gli integralisti nel mondo islamico sono una minoranza e inoltre non tutti gli integralisti sono ostili ai non musulmani. Il problema è che considerare Allam come moderato, tarando su di lui la “misura” di moderazione, significava accettare solo l’arabo e il musulmano che ripudia la sua cultura e le sue tradizioni, significa chiedere al musulmano di dimenticare la sua religione, in sintesi si tratta di “imperialismo ideologico”. Anche Binladen accoglierebbe a braccia aperte un europeo o un americano che inizia a pensarla come lui su quasi tutti i fronti. E’ facile fare i “tolleranti” così! Se sei veramente tollerante e aperto verso l’altro, il diverso, non lo dimostri volendolo trasformare per forza in un tuo simile, ma accettando la sua diversità nel rispetto reciproco. Questo non vuol dire che i musulmani devono avere uno statuto speciale dove non rispettano le leggi dello stato, ma semplicemente che vanno trattati come gli altri quando le rispettano, senza fare discorsi ideologici tipici di Allam e simili. Nessuno discute “ideologicamente” della Kippah di un ebreo o del turbante di un Sikh, però tutti addosso al velo andando a discuterne perfino la presenza o meno nel Corano! Se un ebreo decide di impartire un’educazione religiosa a suo figlio e fargli leggere la Torah nessuno ci trova niente di strano, se lo fa un musulmano viene accusato di voler creare un “ghetto” nella società! Se qualcuno osasse protestare contro la costruzione di una nuova sinagoga verrebbe messo al rogo come “antisemita”, invece protestare contro le nuove moschee è quasi un obbligo per molti cittadini!

Un’altra cosa di Allam che non ho mai amato è il suo mischiare religione e politica in un gioco a dir poco scorretto. Mettere Israele in mezzo a ogni discussione sull’Islam italiano è semplicemente da persona in malafede. La questione palestinese è sentita dagli arabi in quanto tali, aldilà della loro religione. Moltissimi politici e personaggi di spicco della resistenza palestinese sono ed erano cristiani, su tutti Geroge Habash, scomparso di recente, ma non solo. In Iraq il vice di Saddam, Tarek Aziz, che si rifiutò di parlare ai giornalisti israeliani a Roma quando venne a incontrare il Papa, era ed è cristiano. Inoltre Allam nel suo mischiare tutti i movimenti islamici in un unico pentolone è di una superficialità sconcertante. Cosa c’entra Hezbollah con Al Qaeda? Cosa c’entrano i fratelli musulmani con i salafiti sauditi? Purtroppo il “target” di Allam non è un pubblico specializzato, in quello fa pochissima breccia, non a caso negli ambienti accademici e universitari Allam è visto più come un giornalista “da gossip” che altro, ma il suo è un pubblico fatto di lettori “normali” di giornali, gente che dell’Islam sa poco e nulla e non ha la più pallida idea di cosa ci sia dall’altra parte del mediterraneo. Quelli in sintesi che appena gli dici che sei arabo ti chiedono “ma tuo padre quante mogli ha?”!

Nel “metodo Allam” si decide se uno è o meno moderato in base alle posizioni che ha verso Israele. Usando il metro di Allam il cristiano Tarek Aziz e il cristiano Hugo Chavez e il cristiano Michel Aoun diventerebbero tutti dei pericolosi “integralisti islamici che minacciano l’occidente e la cristianità” per il semplice fatto che non hanno posizioni acritiche verso Israele! Io capirei Allam se fosse l’ambasciatore d’Israele in Italia, che deve fare gli interessi del suo paese e allora fa di tutto per confondere il cittadino occidentale dicendogli che Hamas minaccia pure lui e che se i movimenti islamici hanno un problema con Israele ce l’hanno pure con l’Italia! Come dire che siccome l’ETA in Spagna uccide dei civili allora tutti in Italia sono possibili bersagli dell’ETA! Hamas, Hezbollah e altri, a differenza di Al Qaeda che ha piani “globali”, sono movimenti di ispirazione islamica ma legati a conflitti locali (Palestina e Libano) in cui Israele ha fatto migliaia e migliaia di vittime negli ultimi 60 anni. Che poi Hezbollah possa essere appoggiato dall’Iran dove oggi c’è al potere Ahmadinejad non vuol dire niente, è la politica! Ogni paese fa i propri interessi ed è normale che un paese come l’Iran possa giocare le sue carte, così come fanno gli USA, la Russia e altri! Da qui a fare il lavaggio del cervello all’italiano medio dicendogli che siccome Hamas uccide degli israeliani di conseguenza i musulmani sono un pericolo anche per sua sorella (Copyright by Falecius) mi sembra assurdo e scorretto, almeno per un giornalista serio. Ma tanto Allam non lo è mai stato! Spero solo che la sua nuova fede gli faccia passare un po’ di quella inaudita cattiveria con la quale scrive i suoi articoli…

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