lunedì 31 marzo 2008

Arabia Saudita e Vaticano. Segnali distensivi


Re Abdallah Al Saud, sovrano del regno Arabo Saudita, ha affermato di recente di volere organizzare diversi summit con i leader islamici in giro per il mondo per preparare una proposta di dialogo e incontro tra i figli delle principali religioni monoteiste, credenti nella Torah, nel Vangelo e nel Corano, per arrivare ad un punto d’incontro capace di tutelare l’umanità, i valori comuni e la famiglia dalla “rovina”.

Il Re durante il sedicesimo summit del dialogo tra Giappone e Islam che si è tenuto recentemente a Riyadh, svoltosi sotto il titolo “la cultura e il rispetto delle religioni”, ha affermato di aver pensato profondamente negli ultimi due anni, ed è arrivato a proporre quindi ai dotti sauditi l’idea “per avere da loro il semaforo verde e grazie ad Allah hanno accettato”. Il Re dice inoltre che non dimenticherà mai l’ultimo incontro che ha avuto col Papa, incontro pieno di umanità, in cui “sono stato accolto come uomo da un altro uomo”.

Che sia un segnale di chiara apertura tra Arabia e Vaticano? (ricordo che l’Arabia non ha rapporti diplomatici ufficiali con il Vaticano).

mercoledì 26 marzo 2008

Magdi Allam. Cristiano o Crociato?


Cristiano. Questo è il nuovo nome da cattolico del noto e discusso giornalista egiziano. Dice di aver scelto di convertirsi dopo un lungo e sofferto percorso. Per quanto mi riguarda è cambiato poco, a me è sempre sembrato cristiano “dentro”, però non intendo il cristiano che tutti apprezzano, quello del perdono, dell’amore e della carità, bensì il cristiano “crociato” di una volta, quello della caccia all’infedele, dello scontro tra religioni, dei roghi per chi non la pensa in un certo modo. Perché per me Allam rappresenta questo. Non a caso Calderoli, noto per le sue posizioni “cristiane” verso il prossimo, l’ha accolto con simpatia nella nuova fede!

Qualcuno lo definiva “musulmano moderato”. Io non ho mai capito bene il significato di questo termine, se per moderato s’intende colui che non vuole lo scontro con il non musulmano e lavora per la pacifica convivenza tra le fedi allora bisognerebbe dire che quasi tutti i musulmani sono moderati, gli integralisti nel mondo islamico sono una minoranza e inoltre non tutti gli integralisti sono ostili ai non musulmani. Il problema è che considerare Allam come moderato, tarando su di lui la “misura” di moderazione, significava accettare solo l’arabo e il musulmano che ripudia la sua cultura e le sue tradizioni, significa chiedere al musulmano di dimenticare la sua religione, in sintesi si tratta di “imperialismo ideologico”. Anche Binladen accoglierebbe a braccia aperte un europeo o un americano che inizia a pensarla come lui su quasi tutti i fronti. E’ facile fare i “tolleranti” così! Se sei veramente tollerante e aperto verso l’altro, il diverso, non lo dimostri volendolo trasformare per forza in un tuo simile, ma accettando la sua diversità nel rispetto reciproco. Questo non vuol dire che i musulmani devono avere uno statuto speciale dove non rispettano le leggi dello stato, ma semplicemente che vanno trattati come gli altri quando le rispettano, senza fare discorsi ideologici tipici di Allam e simili. Nessuno discute “ideologicamente” della Kippah di un ebreo o del turbante di un Sikh, però tutti addosso al velo andando a discuterne perfino la presenza o meno nel Corano! Se un ebreo decide di impartire un’educazione religiosa a suo figlio e fargli leggere la Torah nessuno ci trova niente di strano, se lo fa un musulmano viene accusato di voler creare un “ghetto” nella società! Se qualcuno osasse protestare contro la costruzione di una nuova sinagoga verrebbe messo al rogo come “antisemita”, invece protestare contro le nuove moschee è quasi un obbligo per molti cittadini!

Un’altra cosa di Allam che non ho mai amato è il suo mischiare religione e politica in un gioco a dir poco scorretto. Mettere Israele in mezzo a ogni discussione sull’Islam italiano è semplicemente da persona in malafede. La questione palestinese è sentita dagli arabi in quanto tali, aldilà della loro religione. Moltissimi politici e personaggi di spicco della resistenza palestinese sono ed erano cristiani, su tutti Geroge Habash, scomparso di recente, ma non solo. In Iraq il vice di Saddam, Tarek Aziz, che si rifiutò di parlare ai giornalisti israeliani a Roma quando venne a incontrare il Papa, era ed è cristiano. Inoltre Allam nel suo mischiare tutti i movimenti islamici in un unico pentolone è di una superficialità sconcertante. Cosa c’entra Hezbollah con Al Qaeda? Cosa c’entrano i fratelli musulmani con i salafiti sauditi? Purtroppo il “target” di Allam non è un pubblico specializzato, in quello fa pochissima breccia, non a caso negli ambienti accademici e universitari Allam è visto più come un giornalista “da gossip” che altro, ma il suo è un pubblico fatto di lettori “normali” di giornali, gente che dell’Islam sa poco e nulla e non ha la più pallida idea di cosa ci sia dall’altra parte del mediterraneo. Quelli in sintesi che appena gli dici che sei arabo ti chiedono “ma tuo padre quante mogli ha?”!

Nel “metodo Allam” si decide se uno è o meno moderato in base alle posizioni che ha verso Israele. Usando il metro di Allam il cristiano Tarek Aziz e il cristiano Hugo Chavez e il cristiano Michel Aoun diventerebbero tutti dei pericolosi “integralisti islamici che minacciano l’occidente e la cristianità” per il semplice fatto che non hanno posizioni acritiche verso Israele! Io capirei Allam se fosse l’ambasciatore d’Israele in Italia, che deve fare gli interessi del suo paese e allora fa di tutto per confondere il cittadino occidentale dicendogli che Hamas minaccia pure lui e che se i movimenti islamici hanno un problema con Israele ce l’hanno pure con l’Italia! Come dire che siccome l’ETA in Spagna uccide dei civili allora tutti in Italia sono possibili bersagli dell’ETA! Hamas, Hezbollah e altri, a differenza di Al Qaeda che ha piani “globali”, sono movimenti di ispirazione islamica ma legati a conflitti locali (Palestina e Libano) in cui Israele ha fatto migliaia e migliaia di vittime negli ultimi 60 anni. Che poi Hezbollah possa essere appoggiato dall’Iran dove oggi c’è al potere Ahmadinejad non vuol dire niente, è la politica! Ogni paese fa i propri interessi ed è normale che un paese come l’Iran possa giocare le sue carte, così come fanno gli USA, la Russia e altri! Da qui a fare il lavaggio del cervello all’italiano medio dicendogli che siccome Hamas uccide degli israeliani di conseguenza i musulmani sono un pericolo anche per sua sorella (Copyright by Falecius) mi sembra assurdo e scorretto, almeno per un giornalista serio. Ma tanto Allam non lo è mai stato! Spero solo che la sua nuova fede gli faccia passare un po’ di quella inaudita cattiveria con la quale scrive i suoi articoli…

lunedì 10 marzo 2008

I fanatici del forum “moderato”!


Quando anch’io facevo parte di quelli che scrivevano sul forum di Allam, nel lontano 2004, mi rimasero impresse molte persone, in negativo ovviamente, che parlando di “civiltà” e “dialogo” sputavano odio in continuazione. Non avevo mai incontrato persone così piene di odio in vita mia, nemmeno parlando con gente che osanna Binladen senza troppi problemi!

Mi ricordo un signore ebreo, sionista convinto, di quelli che “i palestinesi non esistono”, "sono una pura invenzione”. Puro sionismo degli albori in sintesi. Ricordo bene anche che ebbi diverse discussioni con questo signore e che spesso i miei interventi più “incisivi” non venivano pubblicati, cosa che mi fece dubitare e non poco della neutralità del moderatore, che poi con gli anni ha rivelato il suo “tifo” per Israele con l’ultimo libro (con sciarpa allegata) intitolato “Viva Israele”!

Sono passati 4 anni. Allam è diventato, non si sa come, la voce dell’Islam “moderato” italiano e di tutti quelli che sono per la vita e la verità e tutti i valori dell’occidente libero, bla bla bla, bene. Vediamo quindi cosa si scrive sul forum “di quelli per la vita”, l’autore del sottostante delirio è il signore ebreo che ricordo, non è cambiato per niente! Ecco a voi cosa ha scritto recentemente sul forum (gli errori in italiano sono suoi)…

Cari furumisti,I terroristi hanno massacrato 8 studenti della yeshivà Mercaz ha-rav con dei kalashnikov che erano state forniti all'AP coll'assenso di USA, UE e gli imbelli Sharon e Olmert con lo scopo di permettere al "moderato" Mahmud Abbas di controllare gli "estremisti" Hamas, cosa che lui non intende ne può fare né a parole, né, soprattutto, coi fatti. E se qualcuno volesse ricordarmi delle parole di condanna (in inglese) di Abbas dell'attto criminale, gli farei osservare che le agenzie della Fatah, controllate dallo stesso Abbas, l'hanno lodato quando redatte in arabo. In araba questa si chiama taqiya.I "palestinesi" hanno avuto l'occasione di cominciare a costruirsi uno stato a Gaza, hanno fallito miserabilmente per propria colpa. Stavolta Israele deve riprendersi Gaza a deportarne gli abitanti. Che se ne vdano pure in Egitto, visto che questo paese l'aveva occupato nel fallito tentativo di distruggere la neorinanta Israele nel 1948, e che non si degnò di concedere la cittadinanza ai gazani né di iniziare il processo di costituzione di uno "stato palestinese", di cui nessuno tralaltro iniziò a parlare prima del 1967; nemmeno i cosidetti palestinesi.Dopo ci che si potrà ripetere la procedura con gli arabi che occupano la Giudea-Samaria, erroneamente chiamate "Cisgiordania" o "west bank".Prossima tappa, invasione e occupazione del Libano sud fino al fiume Litani, e per assicurarsi di non avere i problemi della prima guerra del Libano: distruzione di tutti i villaggi sciiti. E si rimane fino alla restituzione dei soldati Elad e Golwasser.E si si è fatto 30, si fa 31: attaccare la Siria fino alla restituzione della salma di Elie Cohen

Ora analizziamo insieme e brevemente il “succo” di quello che pensa un degno rappresentante dei fan di Magdi Allam.

1) Gli arabi raccontano bugie sempre, lo proverebbe il fatto che Abbas ha condannato nella versione inglese ma quando parla agli arabi elogia l’attentato. (Su Aljazeera e Alarabiya ho sentito dire che Abbas ha parlato di condanna e crimine, in arabo).
2) I palestinesi vanno deportati!
3) La Cisgiordania è un modo di dire errato, non esiste una cosa del genere, è Giudea-Samaria! Beh, se lo diceva Mosè!!
4) Bisogna invadere il Libano e soprattutto distruggere tutti i villaggi sciiti (magari con tutti i civili dentro nella migliore tradizione israeliana!).
5) Visto che ci siamo bombardiamo anche la Siria così si sta tutti meglio!

Devo aggiungere qualcosa? Lascio a voi il giudizio. In sintesi questo è il forum di “libero e civile confronto” di quelli che lottano per “la vita e la verità”. E non è su http://www.ammazzailmusulmano.it/, ma sul Corriere della Sera!

venerdì 7 marzo 2008

Due pesi e due misure


Poche ore fa c’è stato un attentato a Gerusalemme, sono morti sei israeliani oltre ai due attentatori. Negli ultimi sette giorni Israele ha bombardato a tappeto la striscia di Gaza, di palestinesi ne sono morti 150 circa, di cui un terzo in un solo giorno. Decine di questi sono bambini, alcuni neonati. Non voglio fare qui la “conta” dei morti, più palestinesi, meno israeliani, ecc. Quello che mi sento però obbligato a sottolineare è la differenza nel trattamento riservato a queste notizie da parte dei media italiani. Dopo l’attentato a Gerusalemme tutti i telegiornali italiani hanno dato la notizia in apertura, con collegamenti in diretta, racconti strazianti, ecc. Nell’ultima settimana molti telegiornali non hanno nemmeno parlato per un secondo di quello che stava accadendo a Gaza, quei pochi che l’hanno fatto non si sono certo affrettati a dare la notizia in apertura, ma solo a fine telegiornale o quasi, parlando di “continue tensioni in Medioriente”. Cioè spiegatemi una cosa, cento morti palestinesi sono “tensioni” e sei morti israeliani sono “strage”? Ma per fare i giornalisti non bisognerebbe conoscere l’italiano e il significato delle parole?

Quello che trovo vergognoso è che una tale disparità nel dare le notizie è tutta italiana. Mi capita spesso di vedere la Bbc o la Cnn e devo ammettere che sono molto più imparziali e obbiettive nel coprire le notizie dal Medioriente rispetto alle tv italiane. Sarà che in America o in Gran Bretagna le “lobby ebraiche” possono solo premere con determinati mezzi “legali” per avere i media dalla loro parte, mentre in Italia con un po’ di soldi i media te li compri direttamente alla faccia dell’informazione libera! Banana Republic… Banana Tv!

martedì 4 marzo 2008

Leggi il Corano? Ecco perchè sei povero!!


Sempre più spesso nei media e in certi ambienti “neocon” italiani (vedi forum di Allam) si associa l’arretratezza e la povertà alla religione. I paesi islamici sono arretrati perché islamici, invece gli altri lo sono solo per motivi sociali ed economici! Strano, non c’è che dire.
Mi è venuto in mente l’argomento leggendo diversi giorni fa sul forum di Allam un lettore che diceva in poche parole che il mondo islamico deve abbandonare il dogmatismo religioso per svilupparsi e produrre beni e ricchezze.
Il concetto di sviluppo è molto vago chiaramente, chi è sviluppato e chi no? Contano solo i soldi? Conta l’export? Cosa indica lo sviluppo? Stranamente tutti accusano l’Islam di essere una palla al piede dei paesi islamici, come se per fabbricare frigoriferi e computer ci fosse bisogno di libertà sessuale! Anche Israele è uno stato legato in maniera forte all’ebraismo e al dogmatismo religioso (vedi shabat, kasher, ecc) eppure eccelle nella ricerca scientifica a livello mondiale (l’Italia in confronto è poca roba) e moltissimi ricercatori soprattutto nell’informatica e nell’elettronica (vedi sviluppatori Pentium) sono “ultraortodossi” che praticamente vivono in funzione della Torah.

C’è da dire poi che il mondo islamico è molto variegato, ci sono paesi poverissimi e paesi ricchissimi, paesi dove la metà della popolazione è analfabeta e paesi dove la percentuale di laureati è superiore alla media europea, paesi dove le donne girano in chador e paesi dove girano come gli pare. Eppure la tendenza è sempre quella di far percepire al cittadino occidentale un blocco monolitico, fermo e arretrato, povero e violento. Molti paesi islamici sono in fortissima espansione economica, e non mi riferisco solo a quelli pieni di petrolio, ma anche per esempio all’Egitto con i suoi 80 milioni di abitanti che si muove da alcuni anni e registra tassi di crescita superiori al 7% l’anno. Però quando il 7% l’anno lo fa l’India è “fenomenale” e quasi ti fanno credere che tra un anno gli indiani saranno ricchi come gli americani, se invece il 7% lo fa l’Egitto nessuno ne parla, perché tanto sono musulmani e quindi poveri e zozzi!

L’idea secondo cui la ricchezza dell’Occidente è dovuta all’illuminismo e via dicendo è carina, ma non regge. Indubbiamente questo ha aiutato molto favorendo l’apertura alla scienza vista la precedente ostilità della chiesa, ma vorrei ricordare a tutti che la fase in cui l’Occidente ha fatto veramente il salto di qualità, cioè a cavallo della rivoluzione industriale, non era certo una fase di diritti umani come la intendiamo oggi, non esisteva la parità tra i sessi, non c’erano le donne lavoratrici, ecc. In sintesi era nettamente peggio del mondo islamico oggi. Se l’Occidente è ricco è solo grazie alle invenzioni, all’industria, alla scienza dell’epoca che ha messo questa parte del mondo in condizioni di avere sempre più ricchezza. Poi non trascurerei le guerre e il colonialismo, che hanno portato via per secoli le risorse di tanti paesi del mondo, dando all’Occidente la spinta necessaria per diventare ricco e industrializzato.

Per fare un PC ci vuole istruzione, matematica, elettronica. Per fare un esempio l’Iran produce molta più scienza e tecnologia del moderato Egitto o della laica Siria, eppure è molto più rigido e dogmatico di gran parte dei paesi arabi e islamici. Ribadisco, la religione con lo sviluppo (in senso economico e tecnologico) non c’entra nulla. Ci vuole meno corruzione e più programmazione, semplice a dirsi, meno a farsi…

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